In questo articolo parliamo di come iniziare (le cosiddette basi) a saldare elementi in ferro o acciaio. Questo argomento riveste grande importanza nel fai da te e nella meccanica in generale, lo si nota osservando la molteplicità di applicazioni che può avere, basti pensare a quante volte è capitato che articoli o pezzi si siano rotti durante una lavorazione e sarebbe stato possibile ripararli con una piccola saldatura, oppure ad applicazioni costruttive come piccoli assemblaggi. Diciamo che sapendo saldare si possono realizzare molte idee, oltre che riparare gran parte delle fratture dei metalli.
La saldatura non è nient’altro che l’unione di due parti in metallo realizzata tramite la fusione di una parte di essi o di un metallo cosiddetto “di apporto” fornito dall’esterno, questa unione fa parte delle unioni permanenti, ossia tali da non poter essere smontate come avviene per le unioni tramite filettature. La fusione del materiale può essere ottenuta tramite diversi metodi, il più comune è l’utilizzo di un arco elettrico tra due elettrodi, di cui uno solitamente è lo stesso pezzo da saldare.
È opportuno menzionare il fatto che non tutti i metalli siano saldabili: alcuni come gli acciai al carbonio (il cosiddetto ferro), acciai inox austenitici e leghe in Nickel sono facilmente saldabili, altri materiali come la ghisa sono praticamente impossibili da saldare.
Prima di tutto precisiamo che la tipologia di saldatura affrontata in questo articolo viene eseguita tramite inverter ad arco con elettrodo. La saldatura a elettrodo rivestito, ovvero saldatura ad arco con metallo protetto, è uno dei metodi più utilizzati (se non il più utilizzato) grazie ai bassi costi dell’attrezzatura e alla variabilità di impiego.
Come per altri tipi di saldatura troviamo diversi metodi di alimentazione: la saldatura TIG (Tungsten Inert Gas), MIG (Metal-arc Inert Gas) o MAG (Metal-arc Active Gas) la differenza tra esse sta nel tipo di gas utilizzato. Potete approfondire i principali metodi di saldatura in questa pagina.
Queste altre tipologie di saldatura sono più complicate da effettuare, e per farlo bisognerebbe seguire dei corsi specializzati per imparare ad utilizzarle a regola d’arte.
Passiamo ora ad elencare gli strumenti necessari per iniziare a saldare, per i quali consigliamo alcuni prodotti reperibili su Amazon che abbiamo avuto la fortuna di provare, si tratta di articoli ottimi per un principiante che vuole imparare a saldare e per un utilizzo hobbistico/fai da te.
Cosa serve per iniziare a saldare
- Saldatrice o meglio chiamata Saldatrice Inverter
- Cavo con pinza/morsetto per massa e cavo con pinza porta elettrodo (di solito fornito insieme all’inverter)
No products found.
- Elettrodi con sezione opportuna in base al lavoro da eseguire e dal tipo di materiale
- Spazzola con martelletto detta martospazzola, in aggiunta consiglio anche una classica spazzola metallica
- Pinze di bloccaggio per i pezzi da saldare
- Maschera di protezione per gli occhi
No products found.
- Guanti idonei per proteggere le mani da eventuali “lapilli”
- Ultimo ma non meno importante, vestiamoci con un abbigliamento consono alla situazione per garantire la nostra incolumità. NO abiti infiammabili, NO pelle scoperta.
Se non doveste possedere niente di tutto ciò potete comunque stare tranquilli, quando andrete a comprare il tutto vedrete che la maggior parte di questi elementi vi verrà fornita in un unico kit senza dover cercare niente di specifico. Per non sbagliare consigliamo di seguire la lista di articoli Amazon che abbiamo consigliato, andate sul sicuro: ottimi prodotti ad un prezzo giusto.
L’unica cosa di cui magari vi forniranno un set ma è sempre meglio averne una scatola sono gli elettrodi, distribuiti nelle tre misure principali ovvero 2 – 2,5 e 3,2 in modo da essere pronti a qualsiasi evenienza.
Facoltativo: potrebbe essere necessario anche un set di elettrodi per acciaio inox.
Come saldare nella pratica
Ora che abbiamo tutto quello che serve possiamo iniziare.
Nel mio caso ho iniziato ad imparare a saldare con un vecchio inverter di 20 anni fa che non è mai stato usato, pensate che all’epoca vendevano questi oggetti senza la spina finale ma solo con il cavo, quindi ho dovuto montare una spina: ho optato per le spine industriali (quelle blu per intenderci) perché essendo un oggetto da lavoro mi sembrava la più adatta (forse anche troppo).
Fatto questo, ho collegato i due cavi negli appositi morsetti. Adesso i nuovi inverter hanno cavi simili ai jack da infilare, nel mio caso avendo il cavo spellato va inserito il rame nel morsetto. Le tipologie di innesto dei cavi possono essere diverse da prodotto a prodotto, ma la maggior parte utilizza un attacco simil-jack come detto in precedenza.
Il pezzo che andremo a saldare dovrà essere, nella zona in cui sarà effettuata la saldatura, completamente pulito e portato a metallo vivo eliminando ogni traccia di vernici o ruggine. Per fare ciò è possibile usare una comune smerigliatrice oppure anche l’olio di gomito, l’importante è che il risultato sia un pezzo completamente pulito.
Scelta dell’elettrodo
Una volta che i pezzi da saldare sono puliti e pronti e la macchina è operativa, regoliamo la potenza in base alla sezione dell’elettrodo che andremo ad utilizzare. Vi starete chiedendo: “ma che elettrodo devo usare?” La risposta è DIPENDE.
Come prima cosa, la sezione dell’elettrodo si sceglie in base alle dimensioni dello spazio in cui andremo a saldare e allo spessore del nostro pezzo. Se il lavoro da eseguire è ad esempio l’unione di due lamiere non molto spesse, allora è possibile usare un elettrodo con sezione piccola e quindi di conseguenza si imposta una potenza più bassa. Se si dovessero saldare pezzi di grandi dimensioni, con spazi di unione abbastanza grossolani, allora utilizzeremo un elettrodo con sezione più grossa per assicurarsi che la giunzione si saldi bene.
In seguito a questa scelta va sempre regolata la potenza della saldatrice inverter.
Per regolare la potenza nel mio caso c’è una manopola, facendola ruotare e grazie ad un indicatore posto al di sopra della macchina possiamo impostare il giusto livello di potenza per il tipo di elettrodo.
L’indicatore (immagine a destra) indica l’amperaggio (da 60 a 150) e la corrispondente sezione dell’elettrodo che può lavorare, da 2 a 3.25.
Scelto l’elettrodo e impostata la potenza adeguata andremo ad attaccare la spina della saldatrice alla corrente e poi andremo a posizionare l’elettrodo nell’apposita pinza, a questo punto ci mettiamo in condizioni di essere pronti a saldare, se tutto è pronto e in sicurezza e avendo adottato tutte le dovute precauzioni (maschera compresa), accendiamo la saldatrice (appena accesa sentirete del rumore perché al suo interno andrà in funzione la ventola per il raffreddamento).
Come effettuare la saldatura
Appoggiamo il pezzo da saldare su una superficie che non risente del calore, ad esempio un bancone da lavoro in legno. Ora ci avviciniamo lentamente al metallo da saldare, quando saremo alla distanza giusta si creerà l’arco che andrà a scaldare e quindi a sciogliere il nostro elettrodo. Il movimento da compiere per eseguire una saldatura corretta è da sinistra verso destra, cosa molto importante è mantenere una velocità costante del movimento, più sarà regolare e migliore risulterà il processo di saldatura. Ovviamente soltanto molta pratica farà in modo che le saldature siano sempre migliori e più efficaci.
Ricordiamo che dopo aver sciolto l’elettrodo bisogna picchiettare sulla saldatura in modo tale da rimuovere le scorie così che potrete vedere l’effettivo metallo saldato e vi renderete conto se la saldatura è sufficiente oppure se necessita di un’altra passata. Dopo ogni passata ovviamente bisognerà nuovamente picchiettare e grattare con la martospazzola per togliere le scorie e osservare la saldatura effettiva.
Diciamo che per iniziare queste sono le operazioni base da compiere, ovviamente più pratica si farà e più ci si prenderà la mano, risulterà ogni volta più semplice compiere saldature solide e anche esteticamente gradevoli. Ora vi mostrerò le mie prove.
Prima Saldatura
La prima prova è stata provare a saldare una vecchia mappa di una porta su un listello di acciaio utilizzando un elettrodo da 2.
Come potete vedere la saldatura non è bellissima e soprattutto è abbastanza disordinata, non c’è un filo continuo e uniforme ma è frammentato. In alcuni punti sono riuscito a renderla uniforme ma in altri no, questo è dovuto non solo al fatto che non tenessi velocità costante nel muovere l’elettrodo ma anche perché la pressione dell’elettrodo sul pezzo da saldare non era uniforme, questo causa la formazione di punti più spessi e punti meno spessi e addirittura alcune discontinuità, formando escrescenze simili a “dune”. In sostanza questa è una brutta saldatura… Bocciato!
Seconda Saldatura
Adesso passiamo ad un’altra prova. In questo caso ho provato a fare una saldatura fatta bene rimanendo solo sul listello senza incollare nessun altro pezzo, fare questa operazione è l’ideale per imparare a saldare correttamente con la giusta velocità e pressione. Il risultato è stato il seguente:
Tutta un’altra cosa! Dopo aver rotto la scoria sopra la saldatura si presenta bella piana e uniforme senza troppe variazioni di spessore e di larghezza, questo perché ho tenuto velocità costante sia nel movimento longitudinale sia in quello laterale (cioè imitando il movimento di un elettrocardiogramma per intenderci). Inoltre (cosa importantissima) la pressione che si fa con l’elettrodo sul pezzo deve essere il più possibile uniforme, questo perché anche se il movimento e la velocità fossero giuste, ma la pressione fosse troppo poca, si formerebbe una brutta saldatura discontinua e con molte variazioni di spessore.
Nell’immagine si può notare questo fenomeno verso la fine (a destra) della saldatura: quella discontinuità si è formata perché ho diminuito la pressione e quindi variato la quantità di materiale fuso, il risultato è stato quello.
Operazioni finali post-saldatura
Le operazioni finali da svolgere dopo aver saldato sono la smerigliatura/mola della saldatura per renderla più liscia e meno visibile, infine non bisogna dimenticare di coprire il tutto con un antiruggine per impedire che la saldatura venga attaccata e indebolita dall’ossidazione.
Se doveste saldare un pezzo di acciaio inox fate attenzione e usate appositi elettrodi per acciaio inox altrimenti la saldatura non funzionerà.
Per quanto riguarda i consumi elettrici della saldatura diciamo che a potenza massima non si dovrebbe andare oltre i 4 kW, questo significa che in base al vostro modello comunque potete stare tranquilli che difficilmente si superano i 3 kW, quindi un normalissimo contatore domestico reggerà tranquillamente questo assorbimento.